Ramo vita e finanza…sono al sicuro i tuoi soldi? Quando è giusto rischiare e se abbiamo i mezzi per valutare i rischi.

Mag 30, 2016 (0) comment

Spesso si denota molta confusione in materia. I fatti più recenti hanno dimostrato una cosa molto semplice: ad alti rendimenti corrisponde un rischio, rischio che talvolta l’operatore non ha rivelato.

Ma il punto è un altro: un’obbligazione che rende il 4% quando i titoli di stato sono sotto l’1% annuo di per sé rivela la presenza di un rischio. Il rischio può essere di diverse tipologie:

c’è il rischio Paese (quando si compra un titolo di un Paese in grave difficoltà finanziaria, come lo è stata in tempi recenti la Grecia), c’è il rischio obbligazione (quando si compra un’obbligazione emessa da una Società che naviga in cattive acque). Questo è un rischio più difficile da capire, perché l’operatore (in genere una Banca) non colloca quell’obbligazione, ma “la riveste” collocandola sotto forma di obbligazione emessa dalla Banca. E’ dunque sempre importante leggere attentamente il fascicolo informativo e vedere la composizione del fondo obbligazionario che si acquista. Questo perchè sino ad oggi la Banca non è chiamata a rispondere dell’insolvenza dell’azienda che ha emesso l’obbligazione, pur avendola collocata essa stessa. I recenti fatti (leggi il crack di Banca Etruria, per esempio) hanno fortunatamente cambiato qualcosa, molti risparmiatori recupereranno forse sino al 80% di ciò che avevano investito. Resta il fatto che c’è voluta una class action (cioè un’azione fatta tutti insieme e non isolatamente, che proprio per questo assume un impatto diverso), e una normativa appositamente predisposta affinché alcuni (non tutti) ottenessero almeno una parte di ciò che avevano perso.

Dunque è importantissimo informarsi: il bail- in, il meccanismo introdotto all’inizio di quest’anno per gestire un’eventuale crisi bancaria, stabilisce all’art. 1834 del codice civile che il denaro depositato in una Banca divenga di proprietà della stessa. Dunque, è importante informarsi non solo sulla convenienza di un Istituto rispetto ad un altro, ma soprattutto sulla solidità dello stesso. Certo la lettura di un bilancio è per pochi esperti, ma la ricerca di opportune informazioni al riguardo o l’ausilio di chi può farlo diventa un must.

Il Fondo di garanzia, recentemente istituito, sarà a regime solo entro il 3 Luglio del 2024, con un importo pari sino allo 0,8% dei depositi e con un massimo di 100.000 euro. Attualmente, dal bilancio del fondo di garanzia del 2014, risulta che solamente lo 0,4% dei 504 miliardi di euro che dovrebbero essere garantiti è in dotazione del Fondo di Garanzia.

Dunque, sviluppare consapevolezza, verificare la solidità dell’Istituto bancario e diversificare i propri investimenti sono l’unico antidoto per ridurre i rischi.

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